Le pezze a colori di Arlecchino, a volte, sembrano rattoppi peggiori del buco quando vengono applicate alla variegata configurazione del nostro territorio nazionale. La ripartizione su base regionale, inoltre, è una soluzione piuttosto grossolana quando si consideri che al loro interno coesistano spesso se non sempre realtà non omogenee.
Ad esempio, la Lombardia comprende zone di pianura a bassa densità ed alta mobilità, territori montuosi scarsamente popolati, distretti alpini praticamente privi di occasioni di contagio, province di medie dimensioni con perfetta organizzazione sanitaria e megalopoli con zone periferiche disordinatamente sovrappopolate e poco rispettose delle regole.
Difficilmente emergerà una volontà politica di dare ordine e logica all’attuale cervellotica suddivisione, quindi colossali fesserie come quella di aver attribuito la fascia rossa alla Lombardia per un’intera settimana con ogni probabilità sono destinate a ripetersi.
Ora è in corso lo scaricabarile, uno scontato palleggio di responsabilità fra Regione e Stato, per un indice Rt sbagliato che è tuttavia costato caro ad attività scolastiche ed attività economiche e imprenditoriali lombarde.
Domani comunque, con un corale sospiro di sollievo, si torna in zona “arancione” mentre lunedì, come previsto, si torna per il 50% degli studenti in classe in presenza grazie al potenziamento delle corse del trasporto pubblico nelle fasce orarie scolastiche.
Sabato, 23 gennaio 2021