La schermaglia, che dall’esterno può sembrare infantile, tra i gestori degli impianti di risalita ha invece prosaici motivi economici: come dividersi la pelle dell’orso prima di averlo catturato. Ossia come suddividere gli incassi degli eventuali skipass unificati tra i vari interessati quando la stagione sarà finalmente riaperta.
Eppure uno skipass unico valido per l’intero chilometraggio delle piste che si snodano nel comprensorio porterebbe solo vantaggi ad una Valle al momento fortemente penalizzata. Ma Carisole non ci sta proprio con Foppolo, pur essendo fisicamente collegate, preferisce Piazzatorre, si suppone perché si tratta del medesimo gestore: a tal proposito si prevede uno stagionale che vale per entrambi i siti. Ad uscirne sconfitta, secondo il presidente della Comunità montana Jonathan Lobati, non è solo Foppolo ma l’intera Alta Valle.
«Se non ci sarà lo skipass unico sarà un grosso danno per tutti, ma le colpe non possono essere riversate sul nostro Comune, – rimarca il sindaco Gloria Carletti – questa era l’occasione per fissare regole standard, come nel resto delle Alpi, in modo da evitare discussioni anche in futuro e creare al contrario certezze per gli investitori».
Ma alle argomentazioni della Belmont, gestore a Foppolo, si contrappone la “Monte Poieto” che pone il veto al biglietto unico subordinandolo al trasferimento senza gara di diritti decennali da parte del Comune di Foppolo, che non è nemmeno proprietario di quei diritti.
Tra i due litiganti il terzo gode (Piazzatorre), mentre il turismo invernale nelle località più note dell’Alta Valle Brembana rischia di soffrire in questo e negli anni futuri: forse non resta che augurarsi che un soggetto esterno, avvalendosi di una ventiquattrore colma di denaro, rilevi in blocco tutti gli impianti e li trasformi in un unico, rilevante comprensorio sciistico.