L’11 dicembre è la Giornata internazionale della montagna, dedicata ai “giganti” del nostro pianeta. La ricorrenza, voluta dalle Nazioni Unite, è un’occasione per riflettere sullo sviluppo sostenibile delle regioni montane. Ma anche sulla tutela di un habitat sempre più minacciato dai cambiamenti climatici. E quest’anno il focus è sulla difesa della biodiversità
Le montagne coprono il 27 per cento della superficie terrestre (in Italia circa il 47,5 per cento) e ospitano circa il 15 per cento della popolazione mondiale,
ma le montagne sono un tesoro prezioso non solo per chi le abita: stando ai dati dell’ONU, infatti, non solo forniscono sostentamento e benessere a 1,1 miliardi di persone che vi risiedono, ma delle loro risorse beneficiano indirettamente anche miliardi di individui che vivono a valle.
Le montagne, infatti, forniscono tra il 60 e l’80% dell’acqua dolce che usiamo per il consumo domestico, agricolo e industriale. Non solo. Il turismo di montagna rappresenta circa il 15-20% dell’industria turistica mondiale e gli alimenti che si producono in alta quota, come caffè, miele e spezie, sono sempre più richiesti dal mercato, fornendo un’occasione di sviluppo e benessere alle popolazioni montane che, ricordiamo, per la maggior parte vivono in Paesi in via di sviluppo, al di sotto della soglia di povertà.
Appare quindi chiaro che gli effetti negativi dei cambiamenti climatici rischiano di condizionare inevitabilmente la vita di tutti. La conservazione dell’ambiente montano, pertanto, è un fattore chiave per lo sviluppo sostenibile e la sopravvivenza del nostro pianeta.
Da qui la decisione delle Nazioni Unite di proclamare nel 2002 l’Anno Internazionale della Montagna delle Nazioni Unite e a dichiarare l’11 dicembre l’International Mountain Day (abbreviato IMD). Anche se le sue radici vanno fatte risalire al 1992, quando l’adozione del capitolo 13 dell’Agenda 21 “Gestione degli ecosistemi fragili: sviluppo sostenibile della montagna” alla Conferenza delle Nazioni Unite (ONU) sull’ambiente e lo sviluppo ha segnato una pietra miliare nella storia dello sviluppo della montagna.
La tutela della biodiversità è il tema della Giornata internazionale della montagna 2020, per riflettere su come arginare le minacce che incombono su alcuni dei paesaggi più spettacolari al mondo.
Le montagne ospitano il 27 per cento della biodiversità terrestre, comprese un’ampia varietà di ecosistemi, colture, specie forestali e animali. La topografia unica, il particolare clima e l’isolamento hanno creato le condizioni perché a queste altitudini si sviluppassero forme di vita endemiche, ma anche perché fiorissero culture, tradizioni ed economie locali.
Tuttavia, il cambiamento climatico, le pratiche agricole insostenibili, il disboscamento e il bracconaggio, così come lo sfruttamento del suolo, ne minacciano l’esistenza e mettono in discussione la sopravvivenza di popoli e culture millenarie.
“Le montagne contribuiscono notevolmente alla biodiversità globale sulla Terra, fornendo cibo e risorse medicinali e acqua dolce a più di un quinto della popolazione mondiale”, spiega la dott.ssa Carolina Adler, presidente della Commissione per la protezione della montagna dell’UIAA – International Climbing and Mountaineering Federation.
“Altri vantaggi includono l’immenso valore che noi alpinisti traiamo dalle montagne per la ricreazione, la connessione e il benessere. Per questo motivo, la Giornata internazionale della montagna è un modo non solo per ricordarci questo valore, ma anche per invitarci a partecipare alla difesa e alle azioni necessarie per assicurarci di contribuire positivamente alla conservazione e al miglioramento della biodiversità montana” ha concluso la Adler.
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