Predazioni da parte di lupi sempre più frequenti. Greggi presi di mira, protezioni che non bastano più. Casi che si stanno allargando in provincia (nei mesi scorsi era stato segnalato anche un episodio a San Giovanni Bianco).
L’ultimo allarme, in ordine cronologico, arriva ora dalla val del Riso e dal monte Grem, al confine con Zambla Alta di Oltre il Colle. Così scrive in un comunicato stampa congiunto l’associazione del Pastoralismo alpino, il “Comitato Val Seriana tutela persone e animali dai lupi”, e l’associazione nazionale Tutela rurale.
“A Chignolo, frazione di Oneta, in valle del Riso, i lupi hanno attaccato domenica 10 dicembre, in pieno giorno, gli animali custoditi, a poche centinaia di metri da un’azienda che alleva ovicaprini e una trentina di vacche da latte. Va precisato che le reti utilizzate sono quelle “alte”, dichiarate “anti-lupo” dai servizi regionali. Gli allevatori sostengono da tempo che queste reti che, secondo gli amici dei lupi (e le istituzioni) dovrebbero difendere
efficacemente gli animali, servono a ben poco perché il lupo le salta in scioltezza. I lupi sono poi tornati nella notte tra lunedì 11 e martedì 12 dicembre a concludere la loro azione sanguinaria. Risultato: due capre “pulite”, in larga misura consumate, feriti un becco, una pecora e due capre. Non si sa con quante possibilità di recupero. Una bella falcidia per un gregge composto da venti capre e due pecore. L’episodio rappresenta l’ennesima conferma dell’espansione del lupo in Valseriana. Oltre ai casi dell’alta
valle se ne aggiungono altri che indicano una rapida discesa dei predatori verso la media valle. Veronica Borlini, la giovane allevatrice vittima della predazione, riferisce che anche lo zio ha già subito dei danni a Gorno sul monte Grem. Come Comitato per la tutela delle persone e degli animali dal lupo non possiamo non stigmatizzare la persistente tendenza a minimizzare il problema della presenza del lupo da parte delle istituzioni”.
Martedì 12 dicembre 2023