Si ritornerà ai birilli. Sembra essere questa l’ipotesi più probabile per il nodo di Pontesecco di Ponteranica, dopo la realizzazione delle due nuove rotatorie da parte del Comune di Bergamo. Rotatorie che avrebbero dovuto snellire notevolmente il traffico e, invece, a quanto pare, hanno allungato le code, soprattutto in uscita da Bergamo verso la Valle Brembana. Con code molto lunghe sia sulla Circonvallazione sia in via Ruggeri da Stabello, che arriva dal centro città .
Questa settimana Comune di Bergamo, Comune di Ponteranica e Provincia decideranno il da farsi, sulla base dei dati forniti dai progettisti. Intanto, nel tardo pomeriggio di mercoledì 25 ottobre, alle rotatorie di Pontesecco si è radunato un neo comitato di cittadini, con l’ex sindaco di Ponteranica Claudio Armati. Nello stesso momento anche un flash mob dei partiti di opposizione a Bergamo, Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
“Ora i lavori sono stati ultimati – scrive Armati -. La realizzazione della seconda corsia continua in direzione di Bergamo ha migliorato l’ingresso alla città . Rimane il problema dei tanti che utilizzano la viabilità interna per risparmiare tempo. Compromessa invece l’uscita da Bergamo con tempi di gran lunga superiori a quelli degli anni scorsi. In modo particolare in via Baioni si formano ogni sera lunghe colonne. La ragione di è una sola: il progetto è profondamente sbagliato. Pur essendo stato modificato in corso d’opera, il che è sempre possibile per migliorarlo, non solo non ha risolto i problemi del nodo di Pontesecco, ma li ha aggravati”.
“Se si pensa che il progetto iniziale del 2017 che aveva ottenuto il finanziamento regionale di 3,4 milioni di euro, prevedeva quattro corsie ed è poi stato cambiato nel 2020, ci si domanda: come mai sindaci, progettisti, tecnici comunali sono caduti in un errore così grave, nonostante siano stati avvisati che avrebbero aggiunto problemi a problemi? E chi pagherà i danni? Ora non resta che rimettere i birilli e ritornare al progetto delle quattro corsie. Costo dell’opera? Indicativamente da uno o due milioni di euro a secondo della larghezza della quarta corsia”.
Giovedì 26 ottobre 2023