Dal 1° settembre 2022 troverà applicazione l’adeguamento all’inflazione delle tariffe del trasporto pubblico locale, che significa aumento del costo dei titoli di viaggio, biglietti ed abbonamenti. Per esempio, un biglietto di tariffa F (da Piazza Brembana a Bergamo), passerà da 4,30 a 5 euro, il settimanale da 26,50 a 31 euro, il mensile da 89 a 93 euro, l’annuale da 855 a 898.
L’aumento annuale tariffario per i titoli di viaggio è obbligatorio – spiega dall’Agenzia Tpl di Bergamo – e regolato dal regolamento tariffario regionale che ne stabilisce il metodo. È dettato un parametro di base connesso all’inflazione (+7,64% per il 2022) e ad altri parametri di bacino connessi al raggiungimento di alcuni obiettivi da parte degli Affidatari.
I calcoli dell’adeguamento automatico annuale 2022 comportano l’aumento delle tariffe di 7,11 % per l’area urbana e di 9,97 % per l’interurbano, includendo la quota non applicata negli anni precedenti dell’1,4%.
A fronte di un regolamento regionale che stabiliva in prima ipotesi che questi incrementi dovessero essere applicati indifferentemente su tutti i titoli di viaggio (biglietti ed abbonamenti), l’Agenzia del Trasporto pubblico locale di Bergamo, sostenuta da Provincia e Comune e dai rappresentanti degli utenti, ha sollecitato più volte Regione Lombardia (da ottobre 2021 a maggio 2022) affinché venissero modificate le norme per permettere una modulazione degli aumenti con l’obiettivo di salvaguardare – per quanto possibile – gli abbonati (cioè i passeggeri più fidelizzati), proprio in una fase di uscita dalla crisi pandemica.