La Corte d’Assise si è pronunciata giovedì 12 maggio sulla morte di Mamadou Liam Thiam, per gli amici Bara, 20 anni, senegalese di Almè, morto nella notte tra il 22 e il 23 luglio 2017 precipitando per 18 metri da un muretto della strada provinciale tra i ponti di Sedrina e il capoluogo di Ubiale Clanezzo.
Il presidente della Corte ha condannato a otto mesi (pena sospesa e nessuna menzione della condanna) un carpentiere di 57 anni in pensione, residente in paese, per tentata violenza privata. Il pm aveva chiesto 11 anni di carcere per omicidio preterintenzionale, omissione di soccorso e interferenza nei soccorsi. Il reato è stato quindi riqualificato. Assolti perché il fatto non sussiste, gli altri due imputati di Sorisole e Sedrina.
Il 22 luglio 2017, al campo sportivo di Ubiale, c’era una festa musicale organizzata dal Gruppo sportivo Ubiale calcio: Bara, dopo una lite, venne inseguito e, per evitare di essere preso, si gettò oltre il muretto della strada, morendo nel burrone. A ricordo del ventenne senegalese gli amici posarono una lapide nel punto della tragedia, lapide che in due occasioni è stata distrutta.
Venerdì 13 maggio 2022