Nessun inquinamento ambientale, acustico e paesaggistico. Sorgenti al sicuro e studi approfonditi sotto ogni punto di vista, per evitare qualsiasi danno all’ambiente e alla comunità. Con il controllo, molto rigido, degli enti competenti. Così Geraint Harris, direttore di Energia Minerals, risponde al comitato di cittadini contrario alla riapertura delle miniere di zinco a Oltre il Colle e in Val del Riso. Comitato che – preoccupato in particolare dei rischi ambientali – ha raccolto oltre un migliaio di firme contro l’apertura del parco minerario.
E proprio sulla richiesta di Energia Minerals di rilascio della concessione mineraria – ancora oggi sul tavolo del ministero della Transizione ecologica – nei giorni scorsi è arrivato il parere negativo di Regione Lombardia, in particolare perché l’estrazione avverrebbe in un’area particolarmente protetta, e sempre per i rischi di natura ambientale. Il parere negativo non è comunque vicolante sulla decisione di rilascio della concessione mineraria che è in capo al ministero della Transizione ecologica.
Questi i punti principali contestati dal comitato e presenti nella petizione contraria alla riapertura del sito minerario (previsto nel 2024, per 25 anni, che garantirebbe oltre 200 posti di lavoro e un forte indotto economico su tutta la valle). Di seguito anche la replica – in una nota per la stampa – della Energia Minerals.
1- Presenza presso l’impianto di un camino di 16 metri con emissioni di PM10 contenenti zinco e piombo.
“Nell’impianto di trattamento non avviene combustione. Le emissioni sono legate al riscaldamento dei locali e al ricircolo aria. Le emissioni in atmosfera sono quindi comparabili a un normale edificio a uso artigianale: dovranno rispettare i limiti stabiliti dalla normativa vigente ed è previsto il monitoraggio in continuo delle stesse. Né la miniera né l’impianto generano emissioni di zinco e piombo”.
2- Rischio di contaminazione delle sorgenti.
“Gli studi condotti in questi anni e i modelli preliminari sviluppati a seguito delle osservazioni depositate da Uniacque mostrano che il rischio idrogeologico non sussiste poiché il bacino delle grandi sorgenti (Nossana, Ponte del Costone) è separato dall’area interessata dalle attività estrattive e che queste ultime non hanno alcuna interferenza con le sorgenti minori a Oltre il Colle”.
3 – Realizzazione del tunnel al di sotto dell’abitato (con rischio vibrazioni e danni alle abitazioni) che collega l’impianto di lavorazione al giacimento.
“Lo scavo del tunnel non causerà alcun effetto in superficie: in fase di progettazione sono stati infatti impiegati sistemi a basso impatto, per ridurre al minimo il livello di rischio. In ogni caso, ogni sparo verrà monitorato tramite sensori”.
4 – Inquinamento acustico e forte impatto visivo-paesaggistico.
“Tutte le infrastrutture di superficie, inclusi l’impianto di lavorazione e i servizi a esso connessi, saranno “incapsulate” e isolate acusticamente. Il minerale verrà trasportato in superficie tramite un nastro trasportatore, pressoché silenzioso, anziché con camion. Se sarà necessario mitigare ulteriormente l’impatto visivo e non solo, verrà piantata della vegetazione”.
5 – Critiche alla stabilità del versante e sulla sicurezza della viabilità sottostante l’impianto (l’unica strada di accesso alla frazione) per via delle discariche di inerti da realizzarsi.
“La stabilità dei cumuli è già stata valutata e sono stati applicati i fattori di sicurezza previsti dalla normativa. Gli stessi dovranno però ottenere specifica autorizzazione regionale, per cui dovrà essere realizzato un progetto definitivo dedicato, con relativo studio geotecnico di dettaglio”.
“La miniera del futuro non sarà quella che i cittadini ancora ricordano: le attività estrattive oggi sono più sicure, più pulite e offrono qualifiche e posizioni lavorative anche di prestigio, con i “minatori” che oggi sono “operatori”, altamente specializzati e adeguatamente formati – conclude Harris -. Il progetto porterà un beneficio economico positivo alle comunità e alle imprese di Oltre il Colle, Gorno e Oneta, e al mercato locale in generale; creerà posti di lavoro. Lo zinco è un metallo fondamentale, critico per la Green Economy, oggi importato in Europa dall’estero per oltre il 50%. “Gorno” ha la fortuna di poter ospitare una delle fonti di zinco più pure oggi disponibili”.
Mercoledì 3 maggio 2022