C’era una volta un mulino… dove la famiglia Tasso – storico casato del Cornello – macinava grano e orzo. Qui vi abitava il mugnaio, c’erano forse le stalle e naturalmente gli spazi per la macina. Di quel vecchio mulino documentato giĆ nel 1300 – nella valle del Cornello, al confine tra San Giovanni Bianco (Pianca) e Camerata Cornello (Bretto) – resta un enorme edificio abbandonato, disposto su quattro piani. All’interno ancora la macina in pietra, mentre all’esterno la ruota in legno ormai non c’ĆØ piĆ¹.
Il Comune di Camerata Cornello vorrebbe recuperare quello storico edificio per farne una locanda-ristoro-museo, un intervento a fini turistico-ricettivi che costerebbe un milione di euro. Fondi tutti da trovare. Un sogno? Il progetto – peraltro giĆ tra gli obiettivi che l’ex storico sindaco Gianfranco Lazzarini non riuscƬ a realizzare proprio per mancati finanziamenti – consentirebbe di ridare vita soprattutto allo storico borgo di Bretto (altra dimora tassiana) da cui il vecchio mulino si raggiunge con cento metri di mulattiera.
Siamo nella valle del Cornello (poi chiamata anche valle dei molini), dove anticamente c’erano almeno cinque mulini, ma anche un maglio, documentati fin dal XIV secolo. E proprio il mulino dei Tasso pare funzionasse fino a metĆ Novecento. Poi l’abbandono.
“L’idea – spiega il sindaco Andrea Locatelli – ĆØ quella di recuperare l’edificio e ricavarne una locanda con ristoro e spazi museali. Abbiamo giĆ trovato, tramite bando, un possibile gestore della struttura. Elemento che potrebbe consentirci di accedere con maggiore facilitĆ a eventuali finanziamenti. Serve un milione di euro, fondi che ci consentirebbero anche di realizzare una strada di accesso lungo l’attuale mulattiera”. ChissĆ se l’antica macina di Tasso tornerĆ a produrre grano e orzo?
Sabato 22 gennaio 2022