Lo scorso 4 giugno Giancarlo Pedretti, sindaco di Carona, in merito agli impianti dell’Alta Valle ci aveva manifestato l’opportunità di una stretta sinergia tra pubblico e privato: il primo con la proprietà degli impianti ed il secondo come gestore in convenzione, anche rinnovabile nel tempo.
Un concetto ribadito dal Presidente della Comunità Montana Jonatan Lobati, che pochi giorni dopo affermava: «Sono dell’opinione che gli impianti di risalita debbano restare di proprietà pubblica ed eventualmente essere dati in gestione operativa a privati, con contratti anche pluriennali: sul nostro territorio ci sono situazioni eterogenee ma il modello che raccomanderei è quello di Valtorta, dei Piani di Bobbio, di Piazzatorre. L’auspicio è che l’annosa questione del fallimento Brembo Super Ski si risolva positivamente e che si possano trovare imprenditori privati che prendano in carico la gestione degli impianti lasciando che la proprietà sia in mano pubblica».
Sono passati alcuni mesi e si sono succedute altre fasi di questa intricata vicenda fino al colpo di scena di fine settembre, quando si è fatta strada la concreta ipotesi che i beni del fallimento Brembo Super Ski, tra cui le seggiovie della Val Carisole (Alpe Soliva, Conca Nevosa, mentre la seggiovia Valgussera, su terreni della Devil Peak, è già di fatto della stessa) e l’impianto di innevamento programmato oggetto dell’asta di oggi presso il Tribunale di Bergamo, l’ottava della serie, potessero essere acquisiti dalla “Devil Peak” dell’imprenditore veneto Giacomo Martignon.
La contesa lo vedeva anche oggi contrapposto a Stefano Dentella, della “Sviluppo Monte Poieto”, che da tempo stava manifestando interesse per l’acquisizione dei beni, salvo essersi ritirato dopo aver vinto la settima asta del 22 aprile scorso: oggi l’intenzione di partenza dell’imprenditore di Aviatico era di non ostacolare l’iniziativa di Giacomo Martignon, rinunciando ai rilanci di 15.000 euro su una base d’asta di un milione e centomila euro.
La realtà è stata molto diversa rispetto alle previsioni della vigilia, perché ad aggiudicarsi i beni del fallimento Brembo Super Ski è stata ancora una volta la “Sviluppo Monte Poieto” di Stefano Dentella, con una mossa che ha messo fuori gioco la Devil Peak di Giacomo Martignon.
Nel tardo pomeriggio, quando l’operazione era da poco conclusa, nessuna reazione da parte dei rappresentanti della Devil Peak in quanto nulla sembra cambiare nell’ambizioso progetto concepito per assicurare un futuro di sviluppo e di benessere per tutto il comprensorio sciistico dell’Alta Valle Brembana.
La Devil Peak aveva infatti già anticipato che, nel quadro di sviluppo del comprensorio su Foppolo, dove già dispone di seggiovie e terreni, è pronta a mettere in cantiere l’ampliamento delle piste nell’area “Toro” e verso il paese vecchio, con la riapertura, dopo il necessario ammodernamento, delle piste storiche “Uno”, “Tre”, “Cinque” e “Giretta”.
Restano in programma altri due interventi, sempre sulle attuali proprietà della Devil Peak, in favore degli sciatori principianti: un bypass per chi scende dal Valgussera ed un altro per chi scende dal passo della Croce verso il Giretta. Il risultato finale della sistemazione degli impianti rappresenta un significativo ampliamento del comprensorio, con una netta separazione tra le aree per principianti e le piste più lunghe e impegnative riservate agli sciatori esperti in discesa fino al paese vecchio. Inoltre la Devil Peak ancora intende partecipare anche all’asta per la gestione delle due seggiovie di Foppolo, bando che il Comune ha già pubblicato e che scadrà il prossimo 13 ottobre.
L’aggiudicazione di oggi a Stefano Dentella dei beni del fallimento Brembo Super Ski, che avrà ulteriori 60 giorni di tempo per dare la propria conferma, non ha alcuna ricaduta sull’articolato e corposo progetto della Devil Peak, che non subirà alcun ridimensionamento: l’auspicio è che la complessità dei temi e le incognite sulla loro soluzione non rappresentino ora un ostacolo allo sviluppo del turismo invernale in Valle Brembana, che dovrà tornare ad essere trainante per l’economia locale, diventando nel prossimo futuro un polo di attrazione il più possibile integrato per i flussi provenienti dal resto della bergamasca, dalle province confinanti e soprattutto dal capoluogo lombardo.
Martedì, 5 ottobre 2021