Bergamo e gli alpini, un legame forte e profondo che compie domani il primo secolo di vita. In tono minore, come imposto dalle ben note circostanze, senza il bagno di folla lungo le strade percorse dalle penne nere, senza le soste improvvisate per spegnere con il vino l’arsura, senza le fanfare e le bande alpine, i canti e i siparietti che rendono sempre il passaggio degli alpini un momento di spontaneo calore, di emozionante partecipazione.
La sezione di Bergamo, forte dei suoi 23.774 iscritti, dei quali 17.061 soci alpini, 6.627 aggregati e 86 amici, oltre ai 1.277 volontari di Protezione civile, continua ad essere la più numerosa in Italia, «reggendo» al decremento inesorabile per l’invecchiamento e la mancanza di ricambio dovuta alla sospensione del servizio militare.
A sanare questa situazione di progressivo assottigliamento dei ranghi, gli alpini fanno appello a Governo e Parlamento affinché venga ripristinato l’articolo 52 della Costituzione, che cita esplicitamente: «La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge. Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino, né l’esercizio dei diritti politici».
«Berghem de Sass» è lo storico motto della sezione di Bergamo dell’Associazione Nazionale Alpini, che verrà festeggiato domani domenica 12 settembre da questi uomini pronti in tempo di pace ad intervenire ovunque ci sia un’emergenza, senza mai tirarsi indietro quando c’è da prestare soccorso alle comunità che si trovano in difficoltà .
Quest’anno l’abbraccio dei bergamaschi ai loro «Veci e Bocia» sarà solo virtuale, testimoniato dai tanti tricolori che ornano le strade di Bergamo e della provincia, perché la cerimonia è stata organizzata dal presidente sezionale Giorgio Sonzogni in forma statica, rinunciando alla consueta sfilata lungo le strade cittadine, con la partecipazione dei rappresentanti dei 278 gruppi alpini attivi in 240 comuni bergamaschi, accompagnati dai gagliardetti affidati agli alfieri, dei sindaci e delle autorità civili, militari e religiose.
Questo è il programma delle manifestazioni previste per domani:
- Alle 9,30 al Piazzale degli Alpini, dopo gli onori al Vessillo della sezione, l’alzabandiera, la deposizione della corona, quindi gli interventi ed i saluti delle autorità .
- Alle 10 il vescovo Francesco Beschi assisterà alla Messa, al termine della quale verrà comandato l’ammainabandiera.
Era il 21 giugno 1921 quando presso la locale Camera di Commercio venne costituita ufficialmente la Sezione di Bergamo dell’Associazione Nazionale Alpini: in quella seduta venne anche scelto il primo presidente, Ubaldo Riva. Nei cento anni da allora fino ai giorni nostri la Sezione ha organizzato per ben tre volte l’adunata nazionale: nel 1962, nel 1986 e nel 2010, quest’ultima edizione rimasta indelebilmente nella memoria di molti.
La cerimonia di domani, di cui abbiamo scritto fino a questo punto, è anticipata oggi da un momento che chiama a raccolta gli Alpini di tutti i gruppi: alle 16 si svolge in contemporanea una cerimonia simbolica presso il monumento agli Alpini o ai Caduti in ciascun gruppo, con alzabandiera, deposizione della corona e lettura di un messaggio del presidente di sezione Giorgio Sonzogni, con cui viene espressa gratitudine e stima per quanto Alpini e amici degli Alpini fanno e hanno fatto anche durante l’emergenza, una sinergia che ha permesso la creazione dell’ospedale da campo per CoViD, una delle più belle pagine di impegno e solidarietà firmate dai nostri alpini.
Sabato, 11 settembre 2021