Il bergamasco è chiuso e introverso solo in apparenza: esteriormente forse non mostra atteggiamenti estroversi e chiassosi, non comunica troppo a gesti e non gradisce esprimersi a voce troppo alta, ma ama viaggiare, scoprire posti in ogni parte del mondo, è curioso e, questo forse colpevolmente, ritiene di poter applicare il modello di civiltà che regola la sua terra a tutto il resto del pianeta ed a tutte le etnie che lo abitano.
Nel corso della mia vita ho trovato bergamaschi oltre che in Svizzera, Belgio, Francia e Germania, anche in Spagna, in Grecia, in Austria, in Croazia, in Inghilterra, a Budapest e Praga e perfino nel lontano Messico: visitano, a volte si stabiliscono, studiano o lavorano, si fanno una famiglia integrandosi sempre perfettamente. Una grande comunità di “Bergamaschi nel Mondo”, come li definisce il glorioso Ente costituito a Bergamo nel 1967 ed oggi presieduto da Carlo Personeni, diventato la prima associazione di emigrazione della Regione Lombardia con i suoi oltre 40.000 iscritti all’A.I.R.E nei 244 Comuni della provincia di Bergamo.
Bergamaschi che si fanno apprezzare e rispettare, ma che troppo spesso finiscono nel mirino di volgari criminali da strada come è successo in questi giorni proprio nella nostra meravigliosa Puglia: episodi gravi che vanno stigmatizzati e stroncati ma che per fortuna non hanno provocato conseguenze tragiche.
Venerdì sera intorno alle 23,30 il sessantasettenne editore bergamasco Ferruccio Arnoldi e suo figlio dodicenne erano sull’autobus che da Bari effettua il trasferimento all’aeroporto: un normale rientro al termine di un breve periodo di vacanza. All’ultima fermata prima della destinazione l’autobus è praticamente vuoto: davanti ai due bergamaschi siede un giovane sui trent’anni, che si alza improvvisamente brandendo una mazzetta di gomma dura e si scaglia su Ferruccio Arnoldi colpendolo ripetutamente alla testa, sulla nuca, sulla tempia e nella cavità oculare. Il figlio dodicenne rimane impietrito, sotto choc, al padre saranno praticati 25 punti di sutura con prognosi di 15 giorni. Tutto per rubargli un borsone da viaggio contenente solo panni sporchi da lavare.
Altra brutta avventura di un sedicenne bergamasco in vacanza nel Salento insieme con il fratello ed un gruppo di amici: una passeggiata nel centro di Gallipoli ed un imprudente commento ad alta voce gli sono costati una brutta ferita medicata in ospedale con alcuni punti di sutura e dieci giorni di prognosi.
Ad aggredirlo con una chiave inglese risulta essere stato un trentenne salentino di Parabita, già conosciuto dalla Polizia, infastidito dal tono di voce durante una conversazione telefonica del ragazzo bergamasco: la denuncia a carico del salentino per l’aggressione e le lesioni è stata immediata, con l’aggravante dei futili motivi.
Domenica, 18 luglio 2021