Nella notte tra lo scorso mercoledì e la mattina di ieri i carabinieri di Urgnano stavano pattugliando come di consueto un tratto della Strada Francesca quando all’altezza del borgo La Muratella hanno notato nella parallela via dei Lavelli un furgone Fiat Qubo completamente avvolto dalle fiamme.
Poco distante, sul prato, il corpo nudo e quasi totalmente ustionato di un ragazzo in stato di semicoscienza, riuscito solo a raccogliere le forze per correre fuori dal veicolo alla cui guida si trovava e liberarsi degli abiti, che in brandelli ancora fumavano tutt’intorno alla scena raccapricciante.
Gli accertamenti subito avviati stabiliranno la dinamica e le cause di questa disgrazia, che secondo le prime ricostruzioni da parte dei Carabinieri potrebbe essere dovuta ad una reazione chimica tra i cinque litri di benzina contenuti nella tanica stivata nel baule del furgone ed i probabili residui di solvente rimasti in precedenza nella stessa tanica. L’ipotesi è che sia questa combinazione chimica ad aver innescato l’incendio che si è propagato in pochi istanti a tutto il veicolo, carbonizzandolo completamente.
Vittima di questo terribile evento è Giovanni Zanda, studente di appena 19 anni di Ghisalba, dove abita con la famiglia in via Dante Alighieri, che è riuscito a dire ai carabinieri solo «è arrivata una fiammata dal motore», prima di essere sedato dai soccorritori del 118 e quindi trasportato d’urgenza in ambulanza all’ospedale Papa Giovanni XXIII: da qui, constatate le gravi ustioni di secondo e terzo grado riportate sul 90% del corpo, il ragazzo è stato trasferito in prognosi riservata al Centro grandi ustionati dell’Ospedale Niguarda di Milano, dove si trova tuttora in gravissime condizioni.
A Ghisalba, dove la notizia stava circolando fin dalle prime ore della mattina di giovedì, la partecipazione emotiva è profonda e diffusa sapendo che la vita del ragazzo, che il prossimo agosto compirà vent’anni, è davvero appesa ad un esile filo,
Venerdì, 4 giugno 2021